Castello di Andraz
Il Castello di Andraz sorge su un grande trovante trasportato a valle durante l’ultima glaciazione, in posizione dominante sulla vallata. I primi cenni storici sono successivi all’anno 1000. Negli anni il Castello ha subito numerosi interventi di restauro e ristrutturazione: dopo le guerre napoleoniche non possedeva più alcuna rilevanza strategica e così andò in rovina.
Negli anni compresi tra il 1986 e il 2001 il castello è stato interessato da importanti lavori di restauro conservativo eseguiti dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. L’allestimento, realizzato a cura del Comune di Livinallongo del Col di Lana con finanziamento della Comunità Europea, è stato realizzato nel 2011.
Miniere del Fursil
Per secoli queste miniere di ferro hanno costituito il motore economico di tutto il territorio circostante interessando i centri di potere di Bressanone (al cui principato vescovile Colle S. Lucia apparteneva) e della Serenissima. Ciò almeno a partire dal 1177, data del documento di Federico Barbarossa che per primo testimonia tale importante attività estrattiva di minerale ferroso (siderite manganesifera), durata fino al 1753 e poi brevemente ripresa dalla ditta Breda nell’anno 1938 in periodo autarchico.
La definitiva chiusura si ebbe nel 1945.
Oggi le antiche miniere possono essere visitate per brevi tratti. La locale Amministrazione Comunale ha avviato un progetto di recupero, a fini turistici e culturali, della più recente galleria realizzata dalla Società Breda.
Strada da la Vena
E’ l’antica via del ferro che parte dalle Miniere del Fursil e arriva al Castello di Andraz: può essere intrapresa per riscoprire, lungo un percorso a piedi, i valori storici e ambientali di Colle S. Lucia e dei suoi dintorni.
Attenzione! Informiamo che il tracciato della Strada della Vena risulta chiuso al traffico pedonale e veicolare in alcuni tratti in entrambi i Comuni di Colle e Livinallongo del Col di Lana, a causa dei lavori di sistemazione del tracciato attualmente in corso!
Cesa de Jan
La casa può essere visitata durante gli orari di apertura dell’ufficio del Istitut. L’ Istitut promuove la storia e la cultura grazie anche ai rapporti e agli scambi con altre Associazioni o Enti aventi le medesime finalità e vi realizza mostre tematiche specifiche permanenti o periodiche.
Quelle permanenti hanno come tema “Il calzolaio”, “Il falegname”, “Le miniere del Fursil” e “La stua e i costumi tradizionali”.
- Mostra: Miniere del Fursil
- Mostra: Il Falegname
- Mostra: Il Falegname
- Mostra: Costumi
- Mostra: Calzolaio
- Mostra: Calzolaio
- Mostra: Calzolaio
Castello di Botestagno
La rocca di Botestagno si trova oggi all’interno del Parco naturale delle Dolomiti d’Ampezzo e fino a pochi anni fa versava in uno stato di totale abbandono quasi completamente inghiottito dalla vegetazione.
In onore dei 500 anni della conquista di Ampezzo da parte dell’imperatore Massimiliano I i resti del castello sono stati recentemente restaurati e la zona in cui sorge disboscata. I suoi ruderi sono visitabili d’estate e vengono organizzate dall’Union dei Ladis de Anpezo delle visite accompagnate da uno storico del posto.
Dal 2013 al 2017 sono stati effettuati degli scavi archeologici presso i ruderi del Castello a cura della ditta Land S.r.l. di Roma e dell’archeologo Lorenzo Petrassi. Le Regole d’Ampezzo hanno contribuito finanziariamente anche alla quinta stagione della ricerca: questi scavi stanno portando alla luce informazioni importanti sulla storia della rocca di Botestagno.
I mercoledì della cultura ladina
Dal 2012 l’Union de i Ladis d’Anpezo, assieme all’Istitut Cesa de Jan e al Comune di Cortina d’Ampezzo, propone d’estate ai propri ospiti alcune occasioni per conoscere e approfondire la storia, l’arte e la cultura di Cortina d’Ampezzo. Si tratta di percorsi storici artistici in compagnia del prof. Paolo Giacomel alla scoperta della ricchezza culturale del popolo ladino.